PALERMO ARABONORMANNA E LE CATTEDRALI DI CEFALÙ E MONREALE
PATRIMONIO CULTURALE, SERIALE
Era il 1138 quando il viaggiatore e geografo Idrisi, invitato alla corte
del re normanno Ruggero II, decantava le meraviglie della cosmopolita
Palermo. Le civiltà dialogavano, maestranze islamiche costruivano
chiese per committenti cristiani, il verde Genoardo (dall’arabo Jannat
al-ard, Paradiso della Terra) avvolgeva dell’ombra delle palme e del
profumo degli agrumi le dimore reali. Oggi come allora, gli intrichi di
merlature, le cupole, le decorazioni a nidi d’ape, gli archi a sesto acuto
e le esplosioni d’oro musive sussurrano parole esotiche alle orecchie
dei viaggiatori che si perdono nel fascino fiabesco del Patrimonio
Arabo-Normanno della Sicilia.
Il binomio ‘arabo-normanno’ identifica
un insieme di monumenti (di cui nove tutelati dall’UNESCO) eretti tra il
1130 e il 1194 nel Regno Normanno di Sicilia, ma non solo: racchiude
in poche lettere l’essenza di un mondo in cui le civiltà islamica,
bizantina e romanico-latina si fondono in un tutt’uno inscindibile,
lasciando una traccia indelebile nel paesaggio e nell’anima di Palermo.
Così Nicoletta Agnello Hornby in Siamo Palermo: “La Palermo di oggi
ospita gente da tutto il mondo e di tutte le religioni […]. Mi ostino a
pensare che [il razzismo] a Palermo non esista: siamo troppo abituati
alla diversità e abbiamo imparato a tollerare e a essere tollerati”.
DA NON PERDERE
“Egli copre il giorno del velo della notte che avida l’insegue; e il sole e la luna e le stelle creò, soggiogate al Suo comando.”
Ci immergiamo nel sincretismo della Palermo arabo-normanna partendo da questa sura del Corano, incisa in caratteri arabi nel cuore della cristianità di Palermo: la Cattedrale.
Google Maps
“I conquistatori normanni e angioini hanno
lasciato a questo popolo molto più delle loro
cattedrali di Cefalù e di Monreale: gli hanno
lasciato un’intera tradizione di leggende
eroiche, un popolo di paladini, le cui immagini
dagli ingenui colori decoravano ancora
recentemente i carretti di paese, e che fornisce
i suoi temi al teatro dei Pupi siciliani.”
Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, l’opera dei pupi
racconta storie d’amore e di combattimenti in una sarabanda
di colpi di scena colorata e allegramente chiassosa. Bardati
e armati di tutto punto, i pupi sono paladini della cristianità
al servizio di Carlo Magno oppure saraceni, mentre le figure
femminili spaziano dalla bella Angelica, amata da Orlando e da
altri cavalieri, alla tenebrosa Gemma della Fiamma, principessa
e guerriera. L’opera dei pupi ha intrattenuto generazioni di
siciliani, avvinti dai cunti (racconti) e tenuti in tensione dalle
pedate dei pupari, che scandiscono il ritmo delle battaglie e
della narrazione.
A Palermo si può ancora assistere a spettacoli
messi in scena da pupari professionisti, eredi di un mestiere
che si è tramandato nei secoli di padre in figlio.
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I siti italiani Patrimonio UNESCO si raccontano attraverso le parole di grandi scrittori che ne hanno celebrato la storia e la bellezza
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“ROSALIA ERA UNA BAMBINA DI PALERMO. ERA ALLEGRA, VIVACE, SEMPRE PRONTA A GIOCARE, A CORRERE TRA I VICOLI DELLA CITTÀ.”
CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per capire l’anima multiculturale di Palermo.
- Il Libro di Ruggero, Idrisi (XII secolo). In origine intitolato Il diletto di chi è appassionato per le peregrinazioni attraverso il mondo, il volume scritto dal geografo di origini arabe Idrisi, su commissione del re Ruggero, mostra lo stupore che la Palermo arabo- normanna suscitava nei viaggiatori dell’epoca: “Palermo è una bella e immensa città, massimo e splendido soggiorno, ornata di tante eleganze che i viaggiatori si mettono in cammino per ammirarne le bellezze”.
- La luce e il lutto, Gesualdo Bufalino (1990). Bufalino ha scritto molto di Sicilia, ma in questo volume ci offre una chiave di lettura per interpretare l’origine delle tante anime dell’isola e del suo multiculturalismo: “Perché la Sicilia ha avuto la sorte di ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione”.
- Pellegrina e straniera, Marguerite Yourcenar (1990). In questa raccolta di articoli scritti fra il 1934 e il 1987, della Sicilia, crocevia di civiltà mediterranee, Yourcenar apprezza la commistione di culture, religioni, arti e cucine.
- La sposa normanna, Carla Maria Russo (2004). Biografia romanzata di Costanza d’Altavilla che ricostruisce gli intrighi di potere della Sicilia medievale e, tra elementi di finzione e dati storici, racconta la storia di una donna pronta a tutto pur di proteggere il figlio Federico, il futuro Stupor mundi.
- Palermo è una cipolla, Roberto Alajmo (2005). “Possono servire la minuzia fantasmagorica della Cappella Palatina, la compostezza di Palazzo dei Normanni, l’eleganza contraddittoria della cattedrale a rassicurarti?” Con la sua pungente ironia, Alajmo si rivolge a un ipotetico viaggiatore per convincerlo a ‘trovare il coraggio’ di uscire dalla camera d’albergo e scoprire la città. Passando in rassegna i più comuni stereotipi, l’autore riesce a farci innamorare dei paradossi di Palermo.
- Un Sultano a Palermo, Tariq Ali (2005). Questo romanzo ambientato nel periodo di transizione dal mondo arabo a quello normanno è una riflessione sul sogno di convivenza tra culture diverse. La trama è incentrata sulla vita di Idrisi.
- Siamo Palermo, Simonetta Agnello Hornby, Mimmo Cuticchio (2019). I due autori ci raccontano la loro Palermo e, attraverso i ricordi d’infanzia, danno voce ai tanti volti e alle tante anime di questa città. Cuticchio, erede di una generazione di cantastorie, dedica una pagina alla leggenda dei diavoli della Zisa.
Per ragazzi:
- I tesori arabo-normanni. Una guida turistica per bambini, Carolina Lo Nero, illustrazioni di Letizia Algeri Disegni (2017). Giochi e aneddoti fanno di questo volume una lettura piacevole.
- Rosalia Picciridda Laura Lombardo, illustrazioni di Nina Melan (2018); Il gatto con gli stivali della Vucciria, Eliana Messineo, illustrazioni di Rosa Lombardo (2018). I libri illustrati dell’editore locale Ideestortepaper sono un’ottima introduzione alla città per i giovani lettori.
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