I CICLI AFFRESCATI DEL TRECENTO A PADOVA
PATRIMONIO CULTURALE, SERIALE
L’eco della bellezza di Padova, ‘culla delle arti’, che aveva raggiunto
l’Inghilterra elisabettiana di William Shakespeare, emette il suo primo,
stentoreo vagito quasi tre secoli prima, nella congiuntura del tutto
particolare che vede Giotto, il più elogiato artista del Trecento toscano,
trapiantare nella città veneta i germogli di una rivoluzione figurativa.
A partire dalla Cappella degli Scrovegni e dagli altri cicli affrescati che il
pittore realizza a Padova agli inizi del Trecento, si alimenterà, per quasi
un secolo, un complesso crogiolo culturale che vede le arti figurative
intersecarsi alla produzione letteraria, alla riflessione filosofica e
al mondo della scienza. In questo clima effervescente che prelude
all’Umanesimo, si innescherà uno dei più importanti momenti di
elaborazione del linguaggio visivo nella storia dell’arte europea.
Questo
sito seriale riconosce otto luoghi simbolo, ospitanti otto cicli pittorici
realizzati da sei artisti tra il 1302 e il 1397, per una superficie affrescata
che supera i 3600 mq. I cicli sono inseriti in quattro raggruppamenti
dentro l’area che ricadeva entro i confini della città murata: Scrovegni
ed Eremitani; Palazzo della Ragione, Reggia Carrarese, Battistero e
piazze annesse; Cittadella Antoniana; e San Michele. Giotto, Guariento,
Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da
Verona sono le personalità chiamate a realizzare i lavori, da parte di
una committenza sia pubblica sia privata, laica o religiosa, che alimenta
quel ‘cantiere diffuso’ da cui emergerà la nuova immagine di Padova.
DA NON PERDERE
“[…] entrai nella cappella di Giotto, dove l’intera volta e gli sfondi degli affreschi sono così turchini da far credere che la radiosa giornata abbia, anch’essa, oltrepassato la soglia insieme al visitatore […].”
Come Marcel Proust in Alla ricerca del tempo perduto, partite a esplorare i cicli pittorici di Padova dalla cappella del banchiere Enrico Scrovegni.
Google Maps
«Passeggiarono lentamente fino
alle mura del vecchio castello.
Da lì si scorgeva la Torlonga, la
torre maggiore adibita per secoli
a osservatorio astronomico. Si
credeva che fosse stata lo studio di
Galileo Galilei, anche se gli storici
avevano stabilito che lui, in quella
torre, non ci era mai salito.
Teresa era affascinata
dall’immensità del cielo, disse
all’amica che le sarebbe piaciuto
studiare le stelle, cercare di
penetrare i segreti dell’universo.
Lidia era molto più pragmatica:
“Sarebbe bello, tesoro. Ma per
noi donne adesso è la realtà che
conta… Allora, come pensi che
potremmo aiutare le altre?”.»
Il castello verso cui passeggia la protagonista
del romanzo di Manuela Faccon era la più
robusta fortificazione medievale di Padova.
Con la costruzione delle Mura Veneziane nel
Cinquecento, la struttura perse di importanza
e si pensò di convertire la sua torre maggiore,
detta Torlonga, in osservatorio astronomico
a uso di studenti e professori dell’università,
nel solco delle rivoluzionarie osservazioni
compiute da Galileo durante i suoi 18 anni in
città. La torre oggi ospita l’affascinante Museo
la Specola.
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I siti italiani Patrimonio UNESCO si raccontano attraverso le parole di grandi scrittori che ne hanno celebrato la storia e la bellezza
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“[...] MI VENGONO LE LAGRIME AGLI OCCHI GUARDANDO IL SALONE DETTO DELLA RAGIONE IN CUI SI DIFENDEVANO UN GIORNO I DIRITTI DEGLI OPPRESSI...”
CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per conoscere i tesori di Padova.
- La bisbetica domata, William Shakespeare (1594). L’unica commedia del Bardo ambientata a Padova è una critica delle convenzioni sociali, filtrata da una sottile analisi della psicologia femminile.
- Viaggio in Italia, Johann Wolfgang von Goethe (1816-17). Il ‘Viaggio in Italia’ per antonomasia, di pugno de “l’ultimo uomo universale a camminare sulla terra”.
- Lettere, Ippolito Nievo (1850-52). Il 29 agosto 1850, Nievo scrive una lettera all’innamorata, in cui esprime tutta la propria indolenza di studente universitario in cerca di stimoli e parla di una Padova spettrale.
- Alla ricerca del tempo perduto, Marcel Proust (1914). Opera cattedrale, è la vita dell’autore in un romanzo, all’eterna e umana ricerca di ciò che non può più tornare.
- La verità dell’Alligatore, Massimo Carlotto (1995). Romanzo inaugurale della serie noir con protagonista Marco Buratti, detto l’Alligatore, “nato e residente a Padova. Ex musicista e cantante blues. Vittima di un errore giudiziario”. Con indosso tutto il fardello di una detenzione ingiusta e supportato da una fauna di altri outsider, l’investigatore privato è una creatura dei ‘margini’ che si troverà a squarciare il velo delle ipocrisie della buona società padovana.
- Ässassinio all’Ikea, Giovanna Zucca (2015). Chi è l’assassino di Amilcare Borgomastro, ritrovato dentro il cassettone di un letto all’Ikea di Padova? Spiazzato da questo interrogativo, il lettore segue le indagini del duo Loperfido-Esposito, che, in un intreccio pieno di humor, si districa in una Padova sonnolenta solo in superficie. La città torna anche in Turno di notte, la seconda esilarante indagine della coppia.
- Eravamo tutti vivi, Claudia Grendene (2018). Le storie di un gruppo di amici: una generazione alle prese con una vita che si sfarina, tra utopie morenti e drammi personali, negli anni a cavallo tra la fine degli anni ’90 e il primo decennio del nuovo secolo. A fare da sfondo è una Padova da sempre scissa tra la facciata decorosa della borghesia e un’università dove “eravamo tutti vivi”.
- Delitto al Caffè Pedrocchi, Alberto Raffaelli (2020). Dopo la Valdobbiadene de L’Osteria senza oste e la Venezia de Il maestro vetraio, le indagini del viceispettore Giovanni Zanca raggiungono Padova, dove, tra le nobili sale del suo celebre caffè, sta per compiersi il gioco ordito da un sinistro ‘enigmista’ che si ispira a Galileo.
- Vicolo Sant’Andrea 9, Manuela Faccon (2023). Dietro la modestia di una portinaia del centro, Teresa cova un segreto che la lega a una delle pagine più drammatiche del Novecento. Tra un debito di lealtà, una madre perduta e un bimbo ritrovato, il romanzo è dedicato alla dignità di una donna, pronta a compiere l’ultimo passo verso la riconquista di sé, in una Padova bellissima e piena di poesia.
Per ragazzi:
- Giotto. In corso d’opera, Stella Nosella, Andrea Alemanno (2022). Realizzato espressamente per avvicinare i più piccoli al valore del sito UNESCO, questo libro è un racconto affascinante sulle tecniche dell’affresco e sull’impareggiabile blu che domina la Cappella degli Scrovegni.
Scarica il libro digitale e scopri i 60 siti UNESCO italiani attraverso le parole di grandi autori della letteratura italiana e straniera.
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