CENTRO STORICO DI SAN GIMIGNANO
PATRIMONIO CULTURALE
Così, più di 100 anni fa, Edward Morgan Forster, l’autore di Camera con
vista, descriveva l’atmosfera di San Gimignano, che poco è cambiata
nei millenni; salvo il fatto che, delle 27 torri originali, oggi ne sono
rimaste 14, aggrappate tenacemente a una terra che a volte scivola
da sotto i piedi delle persone e dalle fondamenta degli edifici. La
definizione di ‘Manhattan del Medioevo’ è tanto pop quanto efficace,
perché da un lato descrive il particolare skyline di San Gimignano,
dall’altro definisce la tensione delle famiglie imprenditrici medievali a
dare forma monumentale al proprio status di ricchezza e conseguente
potere, in una sfida a chi si avvicinava di più al cielo. San Gimignano
non era l’unica città del Trecento ornata da questi colossi in mattoni
che facevano dell’altezza l’unità di misura del prestigio individuale,
ma è una delle poche che sono riuscite a preservarli.
Nel 1990 è
entrata nella Lista dei Siti UNESCO del Patrimonio dell’Umanità non
solo per le sue torri, ma per tutto l’impianto urbanistico – le piazze, i
palazzi, gli edifici privati, i pozzi – che le conferisce un aspetto in tutto
e per tutto originale, continuamente monitorato e salvaguardato
grazie a interventi di restauro che utilizzano un approccio filologico
per tecniche e materiali. E ora un po’ di poesia, con la visione di
San Gimignano da Via Vecchia per Poggibonsi, magari al tramonto:
lo sguardo sarà metallo che fonde, il borgo medievale un’enorme
calamita che brilla.
DA NON PERDERE
“Se un viaggiatore, entrando in San Gimignano, si chiedesse che cosa si accinge a visitare, dovrebbe provare a capire che tipo di posto questo paese ancora coronato dalle sue mura, con il suo inconfondibile profilo turrito conosciuto in tutto il mondo, tagliato in due dalla strada che un giorno si chiam Strata Francigena e fu tra le più importanti della Cristianit, incastonato in mezzo a una campagna fra le più belle d’Italia, quasi in bilico fra le terre del giglio fiorentino e quelle sulle quali sventol la balzana senese […].”
Usando San Gimignano come base per gite in giornata, si può dare ragione alle parole di Duccio Balestracci in Breve storia di San Gimignano, che invita il viaggiatore a godere delle bellezze della zona, frugando in auto nell’angolo nord-occidentale del Senese. In piena Via Francigena c’è Monteriggioni, incanto medievale da cartolina, dove fermarsi per un aperitivo o un pranzo tra le mura, ma anche Colle di Val d’Elsa, dove indugiare tra botteghe artigiane e saliscendi.
Google Maps
“… ivi presso correva un fiumicel
di vernaccia. Della migliore che
mai si bevve, senza avervi entro
gocciol d’acqua.”
I 10 giovani rinchiusi in una villa di
campagna per sfuggire alla peste del 1348
devono averne bevuta molta, di Vernaccia,
almeno stando a quante volte è menzionata
nel Decameron di Boccaccio. Non è certo
facile mantenere un’identità enologica in
un territorio dove già spopolano Chianti,
Montepulciano e Montalcino, ma il vino
bianco di San Gimignano vanta l’orgoglio di
avere ottenuto per primo la DOC in Italia,
oltre a essere apprezzato alle tavole di papi e
re fin dal Duecento.
«E poi tornare a casa e dire al cuoco: / “To’
queste cose e acconcia per dimane, e pela,
taglia, assetta e metti a’ fuoco; / ed abbie fino
vino e bianco pane, / ch’e’ s’apparecchia di
far festa e giuoco: / fa che le tue cucine non
sian vane!”» canta Folgòre da San Gimignano
nel Sonetto del Sabato, suscitando nella
mente dei lettori le frenetiche atmosfere dei
momenti della preparazione dei pranzi di
festa, quando l’odore degli arrosti riempie
le strade e il fumo della carne alla brace si
leva in un cielo dove saettano le rondini, che
hanno i nidi negli anfratti delle torri, mentre
si stappano i vini migliori.
Il Vernaccia Wine
Experience, un museo-enoteca nella Rocca
di Montestaffoli, organizza lezioni su vini
e territori, e degustazioni con vari livelli di
approfondimento.
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I siti italiani Patrimonio UNESCO si raccontano attraverso le parole di grandi scrittori che ne hanno celebrato la storia e la bellezza
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“FACEVA TROPPO FREDDO PER DIPINGERE ALL’APERTO, SOPRATTUTTO IN CIMA ALLA TORRE MERLATA [...], MA NELL’ARCO DELL’ESTATE SOFIA AVEVA TERMINATO UN PAIO DI NUOVI SCHIZZI DELLA TORRE. L’AVEVA DISEGNATA TALMENTE TANTE VOLTE IN PASSATO, SEDUTA SUL MURETTO CHE CIRCONDAVA LA CISTERNA AL CENTRO DELLA PIAZZA E DALLE FINESTRE DI CASA SUA.”


CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per scoprire la città delle torri.
- Sonetti della “Semana”, Folgòre da San Gimignano (1308-16 circa). Poeta del filone comico realistico nato a San Gimignano, Folgòre dedica questi sonetti ai piaceri delle feste, dei tornei e della caccia.
- Decameron, Giovanni Boccaccio (1353). Ambientato durante la peste nera del 1348, il Decameron narra di 10 giovani nobili che per sfuggire alla malattia si rifugiano in campagna, dove raccontano ognuno 10 storie per passare il tempo. Le novelle spaziano tra vari generi e temi, offrendo una vivida panoramica della società dell’epoca.
- Monteriano, dove gli angeli temono di mettere piede, Edward Morgan Forster (1905). Philip viene spedito dalla famiglia dall’Inghilterra all’Italia per recuperare la cognata Lilia, che, rimasta vedova, ha conosciuto un italiano di nome Gino. Tutta la vicenda di amore e sofferenza tra i personaggi si svolge nel teatro della campagna toscana.
- Viaggio in Italia, Guido Piovene (1957). Dopo aver viaggiato per tre anni nel Bel Paese, Piovene ha scritto questo reportage unico e super dettagliato, considerato un classico della letteratura di viaggio italiana. Dalle Alpi alla Sicilia, passando anche per San Gimignano, lo sguardo dell’autore è un invito alla scoperta delle nostre meraviglie.
- Breve storia di San Gimignano, Duccio Balestracci (2007). Duccio Balestracci è docente di Storia medievale e civiltà medievali all’Università di Siena; in questo prezioso volume, racconta la storia di San Gimignano con un linguaggio molto vivace.
- Ventitré notti. Momenti di vita tra le torri di San Gimignano, Walter Vettori (2018). Ventitré sono le notti che Vettori trascorre con suo padre, prima di perderlo. In questo romanzo l’autore ci racconta la sua vita, intrecciando le sue storie a quelle della sua famiglia, dei suoi amici e delle persone che hanno fatto la storia di San Gimignano.
- La ragazza nel giardino degli ulivi, Dinah Jefferies (2020). Romanzo ambientato nella San Gimignano del 1944, la cui protagonista è la contessa Sofia de’ Corsi, che vive nella lussureggiante campagna toscana. All’arrivo dei nazisti, la vita della nobildonna si incrocerà con quella di Maxine, una reporter giunta in zona per documentare la guerra.
- Il caso Novotna, Walter Vettori (2021). La tranquillità della San Gimignano del 1974 è turbata dalla scoperta del cadavere di una donna. Le indagini sono affidate al Maresciallo Lanfranchi e al magistrato Greta de Angelis, ma sarà forse un modesto netturbino a giocare un ruolo chiave nella storia.
Per ragazzi:
- Dame, mercanti e cavalieri, Bianca Pitzorno (2011). Il labirinto letterario del Decameron rivive attraverso tutta l’immediatezza dei suoi spaccati di vita, in questa selezione delle 10 novelle preferite dall’autrice; le storie sono tradotte magistralmente nell’italiano di oggi, in un’attualizzazione intelligente e rispettosa che mantiene tutta la forza irresistibile dell’originale boccaccesco.

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